SESTA TAPPA

Da Croce Ferrata a Mongiana

DATI TECNICI DELLA TAPPA

ALTITUDINE: minima 822 m., massima 1127 m.
LUNGHEZZA TAPPA 14 km.
DISTANZA RISTORANTE “L’INCONTRO” – SENTIERO 800 m
TEMPO DI PERCORRENZA: 4/5 ore
DIFFICOLTA': E
SEGNAVIA: rosso-bianco-rosso
ACRONIMO SB

INTERSEZIONE CON STRADE ASFALTATE

• SS 501 nei pressi della località Faggio dell’Orologio
• SS 501 nei pressi della Contrada Angelella
• Strada di collegamento tra Contrada Berigliana e SS 501

DESCRIZIONE DELLA TAPPA


L’escursionista che ha fatto tappa al Passo di Croce Ferrata ripercorre la SS 501 avendo cura di piegare a sinistra all’incrocio. Prosegue lungo la SP 45 e, dopo circa 700 m., lascia l’asfalto e imbocca, sulla destra, il sentiero.


Il sentiero si snoda in una faggeta e corre sostanzialmente rettilineo. Alla prima biforcazione, si preferisce il sentiero che scende verso destra. Ben presto s’intercetta la SS 501 che dal Passo di Croce Ferrata si dirige verso Fabrizia.

Si piega a sinistra e, dopo qualche centinaio di metri di asfalto, si piega ancora sinistra per immettersi nella strada sterrata che porta a Monte Crocco. Il punto in cui comincia la strada sterrata è contraddistinto dal toponimo Faggio dell’Orologio (m.1047).

Si segue per un buon tratto, in leggera salita, la strada sterrata fino a quando sarà necessario abbandonarla, piegando a destra, per proseguire in pianura nella faggeta, lungo l’esile traccia di una strada sterrata non più utilizzata.

Ben presto, sulla destra, inizia la discesa e la strada sterrata appare più consistente. Si scende fino a quando, in prossimità di un ruscello, si piega a sinistra lungo il sentiero che corre parallelo al ruscello.

All’incrocio con una strada sterrata si attraversa e si prosegue lungo il sentiero che ben presto arriva a un ruscello. Si guada, si evita la strada sterrata che si sviluppa verso destra, e si sale lungo la strada sterrata che sale parallela a un ruscello, a volte secco, avendo cura di mantenersi sulla destra.

Dopo un breve tratto si piega a destra, si attraversa il ruscello, e si prosegue, sulla sinistra, lungo il sentiero che sale fino a uno slargo dal quale si diparte una strada sterrata. Si prosegue per un centinaio di metri fino a intercettare una seconda strada sterrata. Si piega a destra per seguirla, in discesa, fino al punto in cui sarà necessario abbandonarla, verso sinistra, per immettersi nel sentiero che scende dolcemente, fino a intercettare la SS 501.

Si attraversa, e s’imbocca il sentiero che si snoda in un bosco di ceduo di castagno. Il punto in cui s’imbocca il sentiero è caratterizzato da una sbarra in metallo.

Il sentiero, nel primo tratto, è rettilineo, poi piega a sinistra e scende verso il torrente Annescia lasciandosi alla destra i resti di una vecchia casa rurale.

Attraversata la fiumara, grazie ad un ponticello di legno, si piega a destra e si sale, tra la bassa vegetazione, fino alla Contrada Berigliana (m.950), caratterizzata da case sparse.

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Si piega a sinistra e si segue la strada asfaltata fino a quando, dopo avere superato una fontana d’acqua sistemata al margine sinistro della strada, si abbandona l’asfalto, verso destra, per immettersi sulla sinistra nel sentiero che scende a valle in ambiente rurale. Il punto in cui s’imbocca il sentiero è caratterizzato da uno slargo utilizzato per lo stoccaggio e la lavorazione del legname e dalla vista delle case alte di Fabrizia, tipico paese di montagna patria di boscaioli e carbonai (m. 963).

Dopo avere superato avvallamenti e ponti di legno, il sentiero sale decisamente e prosegue, insinuandosi tra coltivi e case rurali. Infine si perde in una strada in cemento che, a un centinaio di metri dal centro di Fabrizia, diventa asfaltata. Si attraversa il centro abitato di Fabrizia lungo la SS 501 poi si piega a destra verso il Cimitero.

Appena superato il Cimitero, sulla sinistra, ha inizio il sentiero che si sviluppa, fino a Mongiana, in ambiente rurale. Il sentiero, asfaltato nel tratto iniziale, scende verso un avvallamento e subito dopo riguadagna quota. Alla prima biforcazione si piega a destra e si prosegue prestando attenzione ai segnavia rosso-bianco-rosso con al centro, di tanto in tanto, l’acronimo SB.

Si attraversa un ponticello di legno e si sale fino a intercettare una strada asfaltata. Si prosegue in salita lungo l’asfalto e, alla prima biforcazione, si prosegue, verso sinistra, lungo la strada asfaltata che conduce alla Contrada Santa Maria di Cropani (m.873), contraddistinta da case sparse e da un Minimarket.

Superato il Minimarket si prosegue diritto, evitando la deviazione verso destra, e si scende per un breve tratto prima si immettersi, sulla sinistra, nello stretto sentiero che si fa strada tra la fitta vegetazione fino ad una “gebbia”, grande vasca in cemento utilizzata per la raccolta dell’acqua destinata all’irrigazione.

Superata la “gebbia”si piega subito a sinistra e di sale lungo la strada sterrata che presto intercetta una piccola strada asfaltata.


L’escursionista che fa tappa all’Agriturismo “il Casale” piega a sinistra e segue la stretta strada asfaltata fino a quando intercetta la SS 501, Piega a sinistra, lungo la SS 501 e dopo circa 300 m. arriva all’Agriturismo “il Casale”.


Intercettata la piccola strada asfaltata, si piega a destra e si segue l’asfalto, prima di piegare a sinistra in vista di Mongiana.

Si scende per un breve tratto, verso sinistra, fino a quando, in prossimità di resti di case rurali e lavorazioni agricole, s’imbocca, sulla destra, il sentiero, immerso nella bassa vegetazione, che scende fino al Fiume Allaro. In questo breve tratto ci si potrà imbattere in una chiusura di fortuna realizzata con una rete di filo di ferro e pali di legno. La chiusura serve a tenere ristretti gli animali al pascolo. Basterà aprire, passare e richiudere.

Si attraversa il Fiume Allaro grazie a un ponte di legno, si piega a destra e subito dopo a sinistra per inerpicarsi lungo il sentiero che, ben presto, si perde tra le case basse di Mongiana (m.922).

Mongiana, in posizione di equidistanza tra la costa ionica e quella tirrenica, è nata e si è sviluppata come centro abitativo delle maestranze impiegate nelle Regie Ferriere. Nelle Serre, ricche d'acqua e di boschi d'alto fusto, già ai tempi di Fieramosca funzionavano officine di fusione e lavorazione del ferro. I Borboni potenziarono le Ferriere di Mongiana e nel 1782 le officine furono rimodernate sia nella tecnologia che nell'aspetto amministrativo ed organizzativo. Con l'unità d'Italia le Regie Ferriere ridussero gradatamente la produzione fino a fermarsi definitivamente nel 1873. L'economia della zona ne risentì e gli abitanti furono costretti ad emigrare oppure a trasformarsi da specialisti manipolatori del ferro in braccianti agricoli. La fabbrica, interessata da importanti lavori di recupero e restauro, è un’eccezionale testimonianza di architettura industriale. E’ consigliata la visita al Museo delle Regie Ferriere.

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