TERZA TAPPA

Dal Passo del Mercante al Passo della Limina

DATI TECNICI DELLA TAPPA

ALTITUDINE: minima 760 m., massima 1158 m.
LUNGHEZZA TAPPA 26 km.
DISTANZA BOSCO TREPITO’ - TRATTORIA “LA QUIETE DEI MONTI” 2 km.
DISTANZA TRATTORIA “LA QUIETE DEI MONTI” - BOSCO TREPITO’ 2 km.
DISTANZA PASSO MERCANTE – RISTORANTE “DA COSIMO”2 km.
TEMPO DI PERCORRENZA: 8/10 ore
DIFFICOLTA': E
SEGNAVIA: rosso-bianco-rosso
ACRONIMO SB
NUMERO CATASTO SENTIERI PNA 100/200

INTERSEZIONE CON STRADE ASFALTATE

• SP 2 al Crocefisso dello Zillastro
• Strada Molochio – Trepitò a 400 metri dalla strada di cresta SP 36
• SP 36 al Villaggio Moleti
• SP 36 al Passo Cancelo
• SP 36 nei pressi del Villaggio Zomaro
• SP 1 a un centinaio di metri dal Passo del Mercante

DESCRIZIONE DELLA TAPPA


A un centinaio di metri dal Sanatorio (m.1158), lungo la strada comunale che scende verso Santa Cristina d'Aspromonte, si piega a destra per immettersi nel sentiero, delimitato nel primo tratto da cunette in cemento, che si snoda dolcemente tra i boschi attraversando, di tanto in tanto, ruscelli dalle acque limpide.

Dopo un breve tratto si abbandona il sentiero delimitato dalle cunette per piegare a sinistra lungo un secondo sentiero che corre, quasi pianeggiante, in ambiente rurale, ai margini di terreni in parte incolti.

Si prosegue, sempre in pianura, fino a quando, all’incrocio con una strada sterrata, si attraversa per immettersi nel sentiero, immerso nel bosco, che scende fino a un ruscello e a una sorgente d’acqua.

Si attraversa il ruscello e si sale per poche decine di metri prima di piegare a destra, verso le pinete del Piano Zillastro (m. 1099) caratterizzate da ampie vie tagliafuoco.

Si piega a sinistra, poi a destra, e ancora a sinistra, prestando attenzione ai segnavia di colore rosso-bianco-rosso con la centro, di tanto in tanto, l’acronimo SB. Si passa davanti al Casello Forestale Zillastro, che si lascia sulla sinistra e, subito dopo, si piega a destra lungo una strada sterrata, che presto si abbandona per piegare a sinistra e immettersi nella pineta lungo un sentiero, appena accennato, che presto intercetta SP 2.

In quel punto l’escursionista noterà un vecchio rudere e un grande Crocefisso che veglia sui viandanti (m. 1050).

Si attraversa l'asfalto e si riprende il sentiero che si snoda nel bosco e passa accanto al monumento che ricorda un episodio, poco conosciuto, della seconda guerra mondiale: la battaglia dell’8 settembre 1943 tra le truppe italiane del Battaglione Nembo, circa 400 uomini, e quelle canadesi dei reggimenti Nuova Scozia e Edmonton, circa 5000 uomini.

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Si segue il sentiero che, al Piano Stoccato, lascia spazio a una strada sterrata che corre ai margini del Piano avendo, alla sua destra, una fitta pineta.

Sul finire della pineta si piega a destra per imboccare il sentiero che scende repentinamente, in uno scenario di primordiale bellezza, fino alla valle dell'Uomo Morto (m. 760), caratterizzata da rigogliosa vegetazione favorita da un eccezionale microclima. Lungo la valle scorre placidamente un ruscello che sarà necessario guadare.

Si prosegue lungo la vecchia strada sterrata che corre, per un breve tratto, alla destra idrografica del ruscello prima di divergere sulla destra. Una breve salita, seguita da un’altrettanta breve discesa, conduce ad un secondo ruscello. Si guada prima di imboccare la strada sterrata, dissestata nel primo tratto, che sale lungo il crinale, detto Serro Lungo, fino al Bosco di Trepitò (m. 1016). Qui il sentiero intercetta la strada asfaltata che collega Molochio alla strada di cresta SP 36.


Chi fa tappa a Trepitò piega a sinistra e segue la strada asfaltata per circa 2 km., fino alla “Quiete dei Monti”, una trattoria che offre da mangiare e dormire.


Chi non fa tappa a Trepitò, attraversa la strada asfaltata e prosegue lungo il sentiero.

L’escursionista che fa tappa a Trepitò, lascia la “Quiete dei Monti” e percorre 2 km., lungo la strada asfaltata, fino al Bosco di Trepitò. Nel punto in cui la strada incrocia il “Sentiero del Brigante”, piega a sinistra.

L’escursionista che non fa tappa alla “Quiete dei Monti” attraversa la strada asfaltata si cammina, in pianura, nel Bosco di Trepitò. Il sentiero, in questo tratto, ha andamento sinuoso per assecondare la fitta vegetazione. Per questo motivo è necessario prestare attenzione ai segnavia.

Ben presto il sentiero si perde nella strada sterrata ai margini del Piano Moleti (m. 990). Si prosegue lungo la strada sterrata, lungo la quale si affacciano alcune casette di villeggiatura. Superato un ponte di cemento si piega a sinistra, lungo la strada asfaltata, e subito dopo a destra, per attraversare nella sua interezza il Villaggio Moleti, piccolo agglomerato residenziale, nel territorio comunale di Ciminà, che si anima nel periodo estivo.

Nel punto in cui, ai margini del villaggio, la strada asfaltata cede il passo al sentiero si può notare, sulla destra, una grande statua del Cristo Benedicente.

Si segue il sentiero tenendo presente che dopo poche decine di metri, in basso, sulla sinistra, c’è una sorgente d’acqua.

Il sentiero aggira la sorgente d’acqua fino a quando, dopo un breve tratto, piega a destra per perdersi in una strada sterrata che corre diritta avendo ai suoi lati qualche casa isolata.

Al primo incrocio si piega a destra e subito dopo a sinistra per seguire la strada sterrata che conduce al Piano Vaccarizzo (m. 1032), una verde radura dove è facile incontrare animali al pascolo.

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Si attraversa la radura e si prosegue lungo la strada sterrata fino a quando, alla prima biforcazione, si piega a sinistra. Ben presto sarà necessario abbandonare la strada sterrata per piegare repentinamente a destra e seguire il sentiero, adiacente a un avvallamento, che intercetta la SP 36 al Passo Cancelo (m.948).

Si attraversa il ponte che caratterizza il Passo e subito dopo, sulla sinistra, s’imbocca il sentiero che, dopo un’iniziale salita, si snoda quasi pianeggiante immerso nella faggeta lasciando presto spazio a una strada sterrata. Giunti al pittoresco laghetto artificiale di Piano Stempato (conosciuto come laghetto Zomaro) si lascia la strada sterrata per proseguire, sulla destra, lungo il sentiero che si snoda nella faggeta, prestando attenzione ai segnavia rosso-bianco-rosso con la centro, di tanto in tanto, l’acronimo SB. In brevissimo tempo s’intercetta e si attraversa la SP 36. Si piega a sinistra e si segue il sentiero che scende dolcemente fino a lambirla.

E’ questa un’area di grande interesse archeologico in virtù della scoperta di resti di fortificazioni, che alcuni studiosi ritengono di epoca romana. Il territorio tra lo Zòmaro e il passo del Mercante, secondo una ricostruzione di Domenico Raso, fu teatro, negli anni 72 e 71 a.C., di un importante evento storico. Rifacendosi alla testimonianza di Plutarco lo studioso ha localizzato, in tale zona, le cosiddette Fortificazioni di Spartaco realizzate dal proconsole romano Marco Licinio Crasso per arginare e bloccare il ribelle Spartaco che, col suo esercito di schiavi, risaliva verso Roma.

Si piega a destra, subito dopo a sinistra e ancora a destra prima di imboccare, sulla sinistra, la strada sterrata che corre diritta, nella pineta, per circa 2 km.

Quando la strada sterrata intercetta la SP 1 che collega Locri a Gioia Tauro, si piega a sinistra, lungo l’asfalto, per giungere, dopo un centinaio di metri, al Passo del Mercante (m. 952), distante 2 km. dal centro abitato di Canolo Nuova (m. 890).

Il Passo è stato, fin dal periodo magnogreco, un importante nodo viario utilizzato per i commerci tra il versante orientale e occidentale dell’Aspromonte.


L’escursionista che fa tappa a Canolo Nuova piega a destra al Passo del Mercante e segue le indicazioni stradali che lo conducono a Canolo Nuova in 2 km.


Chi non fa tappa a Canolo Nuova piega a destra al Passo del Mercante e subito dopo, a sinistra, per imboccare il sentiero che si sviluppa nella pineta.

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