di Annalisa Giacomello
Sono partita per questo cammino senza sapere cosa aspettarmi, lasciandomi semplicemente coinvolgere dall’entusiasmo di Cosetta, già iscritta assieme a Cinzia, e da quel pizzico di voglia di avventura che accomuna me e mia sorella Marilena.
Fin da subito è stato come immergersi in un’altra dimensione, con ritmi e regole a me sconosciute e talvolta incomprese. Un gruppo disomogeneo per provenienza, età e cultura si è immediatamente compattato, aiutato e sostenuto.
Ricordo con piacere le chiacchierate nei boschi, Domenico e Antonino perennemente a caccia di porcini, i formidabili apripista che usavano il bastone a mo’ di macete, la delicatezza di Bruno, le risate in compagnia, le cene succulente, la doccia tipo Auschwitz e quella tiepida con la canna dietro al paravento, le notti trascorse con compagni sempre diversi e quella nello stanzone comune, il filo per la biancheria che Andrea concedeva sempre a tutti, le partite a carte ed i balli di gruppo, le domande di Vincenzo e le punzecchiature con Guido.
A ricordo mi rimangono le fotografie che ho scaricato sul mio computer con i bellissimi primo piano scattati a nostra insaputa e le immagini di un territorio lungi, per me, dall’essere stato immaginato.
Che dire degli organizzatori: ricordo Sandro per la competenza, pazienza e il non chalance, Nicola per i suoi silenzi e le sue estraneazioni, Enzo per la sua disponibilità.
Questo cammino mi ha incantato e lo porterò sempre con me.